Carbonella
La Carbonella
Se state progettando una grigliata con i vostri amici o familiari, a decidere le sorti del vostro pasto sarà la brace; dunque per alimentare un fuoco capace di soddisfare le vostre esigenze le soluzioni sono due: come tradizione vuole, potete partire dal classico fuoco, riunire della legna sottile in un piccolo mucchietto, alla base porre della carta per dare inizio ad una fiamma consistente sulla quale poi far bruciare della legna più grande...
Tenete conto che per avere un quantitativo di brace necessario a cuocere del cibo, vi occorrerà un bel po di legna e il tempo necessario per farla bruciare...dando per scontato che voi abbiate il luogo adatto per il vostro fuoco.
Se così non dovesse essere, se mancate di esperienza, legna, pazienza e luogo adatto, la grigliata la potrete fare lo stesso, utilizzando per esempio un pratico barbecue e della carbonella.
Tutti noi amanti del cibo cotto ai ferri ci siamo imbattuti, almeno una volta nella vita, nella mitica carbonella senza sapere bene come fronteggiare questo singolare strumento.
Per diventare dei maghi della carbonella però non ci vuole molto, solo un po' ci esperienza e qualche tentativo; più difficile è invece trovare qualcuno che sia veramente ferrato in materia e che conosca, definizione, usi e modi con cui viene fatta ed utilizzata la carbonella.
I nomi della carbonella, oltre questo che è quello più comune, sono ben tre; infatti viene indicata anche come carbone vegetale, carbone artificiale o carbone di legna.
Il processo che viene seguito per la creazione di questo prodotto si basa sul principio di carbonizzazione, incompleta, della legna in cui il composto organico, rappresentato appunto dalla legna, viene trasformato in carbone.
La carbonella è uno strumento di origini antichissime, basti pensare che i tatuaggi sulla Mummia del Similaun furono fatti ricoprendo delle incisioni sulla pelle con del carbone vegetale, e nel corso del tempo è asservita alle funzioni più diverse.
Ciò che differenzia la carbonella dalla materia prima da cui viene ricavato è l'alto contenuto di carbonio che lo rende più facilmente infiammabile e a con un più alto potere calorico rispetto alla legna. In più, essendo un materiale inerte, il carbone vegetale subisce molto più difficilmente le alterazioni dovute alle condizioni dell'ambiente ed è praticamente immune da funghi, muffe ed insetti; questo è un vantaggio notevole in quanto permette di poter conservare intatto il carbone per lunghissimi periodi.
Il processo di trasformazione avviene mediante la combustione della legna in un ambiente in difetto di ossigeno. Se ci fosse ossigeno infatti, la legna brucerebbe lasciando come risultato solamente un mucchio di cenere; la mancanza di questo invece, permette una combustione lentissima in cui il calore consente di far eliminare tutti i composti volatili della legna; resta così solo il famoso carbone di legna.
L'ossigeno però non è del tutto assente durante il processo di lavorazione, nelle strutture in cui viene fabbricato il carbone vegetale, infatti, anche in quelle più antiche e rudimentali, sono presenti delle piccole aperture attraverso le quali passa aria sufficiente per far bruciare la legna, ma non abbastanza grandi da permettere alla legna di ardere.
Le strutture in cui viene prodotta la carbonella sono principalmente tre: a terra, forni di mattoni e forni di metallo.